Libera Professione Legge 4/2013. Professione Disciplinata ai sensi della leg. 14 gennaio 2013 n. 4 (G.U. 26 gennaio 2013, n. 22)
Molti di questi test oltre a permettere di analizzare una persona e capire se ha il dono della pranoterapia permettono anche di analizzare un cliente e vedere come sta la sua energia vitale. Andiamo a scoprire tutte le tecniche.
Questa tecnica nacque nel 1930 e fu inventata da un fotografo russo di nome Semeyon Kirlian. La tecnica prevede di eseguire un elettro-fotografia, all’epoca veniva eseguita in bianco e nero oggi invece a colori.
Questa fotografia permetteva di creare il cosiddetto effetto corona grazie alla scarica ad alta tensione e all’alta frequenza che si manifesta tra un oggetto che viene fotografato e la piastra conduttrice di una macchina fotografata. In questo caso viene fotografata la mano dell’aspirante pranoterapeuta.
Ciò che si ottiene è una fotografia della mano che viene circondata da un alone più o meno luminoso da qui si ha modo di capire se una persona ha il dono oppure no.
Tecnica elettroencelafalografica o anche chiamata EEG viene presentata dal Dottor Marco Margnelli per conto dell’ANPSI nel 1987.
La tecnica permette di vedere la concentrazione mentale di un soggetto e quindi di analizzare più precisamente il ritmo alfa.
Permette però di analizzare anche altri parametri elettroencefalografici come simmetrica, lobi centrali destro e sinistro, ritmi theta e beta. Secondo il Dr. Margnelli chi è predisposto all’uso della pranoterapia ha un ritmo alfa particolarmente sviluppato e si presenta immediatamente come il soggetto inizia la sua fase di concentrazione. Nelle persone normali invece il ritmo alfa è a livelli più bassi.
Walter Falletti ci presenta invece la tecnica del Test di psicocinesi computerizzata chiamata anche PK. Questa tecnica è stata sviluppata nel 1992 sempre per conto dell’ANPSI ed è stata associata al test EEG.
Il test ha una durata di 10 minuti e viene eseguito al PC, il soggetto deve cercare di influenzare mentalmente il dispositivo elettronico che è collegato al computer. Solitamente il dispositivo elettronico è un generatore di segnali elettrici casuali, sul PC è installato un programma che monitora e disegna la traiettoria della traccia.
Secondo la tecnica il pranoterapeuta è in grado di cambiare la direzione della traiettoria attraverso un’azione psicocinetica agendo sul generatore di segnali.
Il test di cui andiamo ora a parlare è invece stato proposto dall’Università di Milano e da Ansaloni A. e Vecchi P. nel 1991. La tecnica prevede la possibilità di modificare la velocità di sedimentazione di un colloide di ossicloruro di bismuto imponendo le mani sull’acqua distillata per circa 20 minuti. L’acqua che viene ottenuta viene chiamata acqua bioattivata e viene analizzata con il bismuto.
Viene poi messa a confronto con acqua distillata che non è stata trattata. Il risultato che si ottiene è che, se si possiede il dono l’acqua subisce una significata modificazione della velocità di precipitazione del bismuto ossicloruro.
Sempre nel 1991 e sempre grazie a Vecchi e Ansaloni viene sviluppato questo test di velocità di eritro- sedimentazione chiamato anche VES. Il test prevedeva di applicare lo stesso test eseguito sull’acqua distillata, che abbiamo visto prima, però sul sangue umano.
I vari aspiranti pranoterapeuti devono perciò posizionare le loro mani sopra le provette contenenti sangue umano, sempre senza contatto. Dopo di che si eseguiva il test di sedimentazione esprimendo il risultato utilizzando l’indice di Katz.
Sono numerosi gli esperimenti che hanno mostrato quanto questo test sia valido. Ad esempio nel 1959 fu Loehr ad effettuare un test.
Il test prevede che gli aspiranti pranoterapeuti ogni giorno per due settimane trasmettano la loro energia per 20 minuti ad un gruppo di semi.
Il risultato è che, se si possiede il dono della pranoterapia i semi e le piante cresceranno molto più velocemente rispetto al normale mantenendo la loro condizione di benessere.
Ora che conosci tutte le tecniche puoi sicuramente scegliere di proseguire il tuo percorso e valutare se hai il dono della pranoterapia oppure no.
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